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giovedì 31 luglio 2008

Figuracce da mare cap.1

Ciau stelline!!!!!! Lo so che vi mancavo! E allora eccomi qui, dopo quasi un mese di sparizione forzata (mancanza di internet in qualsiasi luogo mi trovassi) ho deciso di tornare e porre un freno all'egocentrismo dilagante della Pina (lovve :) ) che, lasciata a briglia sciolta, ha pensato bene di auto celebrarsi per un paio di settimane ...
Ma ora arrivo io, e siccome di autocelebrarmi non sono assolutamente capace (ma sono una compionessa dell'autocelebrolesarmi), vengo a riferirvi un paio di figuracce da spiaggia che immancabilmente ogni anno devo fare, altrimenti i bagnanti & bagnini vari ed eventuali non ridono abbastanza ...
Orbene ...

Localizziamo la Gina su un'assolata e alquanto affollata spiaggia ligure che si sta rosolando a fuoco lento su un lettino-barbecue, dotata di tutti gli accorgimenti della vera professionista dell'abbronzatura: assenza totale di qualsiasi crema protettiva, perchè "tanto sono già un pò nera" (infatti per i due giorni successivi sarà costretta a fare il bagno con la maglietta, come i bambini, ma di questa altra figura barbina vi racconterò nel prossimo post), occhiali da sole rigorosamente Ray-ban (perchè come sostiene la Pina "meglio lo scoscio che il deboscio" SEMPRE!! anche in spiaggia), spalline del costume abbassate e, siccome quel giorno mi sentivo molto topa (leggi gnocchissima ... succede, raramente, ma succede) avevo deciso di abbinare il colore del costume allo smalto ... ROSSO FUOCO!!
Bene, come avrete capito, ero un'apparizione (ai più maliziosi e cattivi il compito di capire se ero più simile ad un'apparizione della Madonna, di Heidi Klum o di Marilyn Manson struccato e appena sveglio)
Siccome iniziavo ad accusare il caldo e l'afa decido di fare una cosa fighissima, ovvero andare a prendere il sole sul materassino in mezzo al mare, da vera gnocca quale mi ero illusa di essere. Già mi immaginavo sdraiata languida in mezzo al blu, accarezzata dalle onde, con le dita smaltate di rosso ad accarezzare l'acqua, il bikini che sottolinea le mie curve al sole e uno stuolo di bagnini a rimirarmi con mascella pendula e adeguato rivolo di bava... peccato che tra la ME immaginaria e la vera ME ci sia qualche differenza ... tutta la differenza che può dare una natura di donna paurosamente imbranata e qualche chilo di troppo piazzato non propriamente sui punti strategici.
Ma ormai il sole mi aveva dato alla testa.
Mi infilo il materassino (di quelli che si trovano allegati alle riviste) sottobraccio e mi avvio baldanzosa e aitante verso la riva, OVVIAMENTE pullulante di persone, con l'ombrellone dei bagnini (mitologiche creature spiaggesche, croce e delizia di tutte le donne spiaggiate) a pochi metri.
Entro in acqua e faccio pochi passi, quel tanto da allontanarmi un pò dalla riva per avere la mia privacy
E a questo punto si pone il cruciale problema ...
COME CAZZO CI SALGO SUL MATERASSINO SENZA SEMBRARE UNA BALENA ARENATA!?!
Perchè come voialtre creature marine sapete bene, il materassino è una creatura infidissima, dotata di una propria volontà, che ci prova un gusto incredibile a sputtanare le persone che cercano di salirci. Fateci caso, se volete sdraiarvi a pancia in giù, lui oppone qualche debole resistenza, ma con un poco di equilibrio si lascia domare. Il problema sorge quando lo vuoi cavalcare sdraiato a pancia in su, perchè avviene quel curioso fenomeno per cui tu sei seduto a cavalcioni in mezzo al materassio che ti si alza davanti e dietro, chiudendoti come un panino.
Bene, volendo io evitare l'effetto "imbottitura" cerco di escogitare un modo per sdraiarmi a pancia in su, ovviamente con un movemento elegante e leggiadro, come si addice alla figa che mi sto spacciando di essere ... con scarsi risultati.
Come vi pronosticavo, io sono una persona notevolmente imbranata, soprattutto quando bisogna afrontare movimenti complessi ...

Tentativo n. 1: la Gina si lancia sgraziatamente sul materassino di pancia col culo per aria, cercando nello stesso tempo di girarsi ma finisce ribaltata in acqua
... la Gina si guarda con circospezione intorno ... circa metà dei bagnanti sembra aver capito la sua intenzione ... la Gina è convinta che la scrutino con la coda dell'occho, ridacchiando sotto i baffi
Tentativo n.2: consapevole che la presa frontale non solo è poco efficace, ma decisamente poco elegante, decide di salare sul materassino di schiena. Si siede, ma essendo in mezzo, il materassino ovviamente si alza ai lati. Nel tentativo di tirare su le gambe, la Gina perde l'equilibrio, si ribalta di schiena , cerca di recuperare un minimo di dignità ma si ritrova con le gambe scalcianti per aria, l'infido materassino allora la scalza con violenza, facendole fare una capriola all'indietro ... (lo so, ci vuole dell'impegno per fare certi numeri)

Fortuna che in quel mentre arriva mio fratello che mi salva dalla pubblica ignominia impadronendosi del materassino per andarci a giocare, mentre io mi ritiro dal campo di battaglia sconfitta e minata nell'autostima, pensando che in fondo a stare sul lettino mi abbronzo uguale ...

lunedì 21 luglio 2008

In Pina Veritas

...dunque bambini, dove eravamo rimasti?
Ah si, la nostra aveva appena appoggiato lo sguardo su questo mondo e già c'era della notevole bagarre intorno a lei.
Ma prima di raccontarvi cosa successe nelle ventiquattro ore sucessive ai miei natali devo fare qualche passetto indietro e raccontarvi un paio di cosette.
Mio padre, di me, quando arrivò in ospedale, sapeva solo che ero una femmina.
Punto.
Non sapeva come mi chiamavo, quanto pesassi, se avessi due braccia oppure sei. Il motivo di tanto mistero?Potrei in effetti imputarlo al fatto che mia madre fu, come dire, piuttosto omertosa riguardo a tutta la gravidanza e si tenne per sè perfino il fatto che fossi femmina..eh, già, non chiedetemi perchè, i meandri della mente di mia madre sono perfino più contorti dei miei, anche se una mezza idea ce l'ho e ve la esporrò più in là;comunque sta di fatto che TUTTI e dico TUTTI sostenevano, non so se traendo aruspici dalla forma del pancione o interrogando i fondi del caffè, che io fossi un maschio. (Gina stai buona va là)
Mia madre ha da poco ammesso di aver passato nove mesi a sogghignare, visto che LEI e solo LEI era a conoscenza dello scabrosissimo segreto che si portava in pancia...ebbene si, sono una femmina; la cosa piuttosto buffa è che mio padre voleva una femmina e più meno anche tutto il resto della famiglia avrebbe preferito una bimba..ma mia madre no, non lo disse a nessuno, godendo dell'incommensurabile privilegio della conoscenza, lei sola, unica depositaria della verità.Se ve lo state chiedendo, no, mia madre non è un'ex agente del KGB, ma gli si avvicina molto tranne per quanto riguarda il senso dell'umorismo molto spiccato.E vi assicuro che me l'immagino benissimo mentre gode come un furetto a fare l'ignara..cara la mia mamma, sapete da chi ho preso la vena sadica, ora.
Comunque, non divaghiamo.
Colei che tutto sapeva e colui che era mezzo sbronzo avevano ovviamente discusso del nome, come si conviene in tutte le famiglie normali.
Ma a questo punto avrete capito che la mia è una famiglia DECISAMENTE fuori dall'ordinario e quindi dalle loro illuminate conversazioni erano uscite delle cose al limite del subumano. Per farvela breve, nel caso fossi stata femmina babbo voleva chiamarmi Juliette o al massimo Giulia IN ONORE DELLA SUA EX MOROSA (no non sto scherzando) e mia madre...Megan.No giusto per dire, mia madre odia i nomi stranieri innestati su un cognome italiano quindi spero che fosse una boutade dell'epoca, ma tant'è, ai posteri la faccenda deve essere tramandata il più fedelmente possibile, quindi ho il dovere di scrivere anche le cose IMBARAZZANTI..
Nel caso fossi stata un maschio invece, Lorenzo.
Avevano deciso di non complicarsi particolarmente la scelta e si erano trovati concordi sul nome, per una volta, se non per il veto di mia nonna a cui piaceva molto Filippo e della bisnonna che voleva assolutamente Riccardo.
Ah e tutto lo stuolo di zie, zii e parenti vari che aveva voluto dire la sua e non approvava nessuno dei nomi scelti dagli altri.
In effetti,a pensarci ora, io capisco MOLTO bene l'omertà di mia madre.

Inutile dirvi che io non porto nessuno di questi nomi.

Quella radiosa mattina di Giugno infatti mia madre tirò fuori l'asso dalla manica: l'incoscienza post parto.
Tecnicamente lei sostiene di averlo premeditato, visto che il nome voleva sceglierlo LEI e lei soltanto(e grazie a dio) ma penso ci sia un po' di verità quando afferma "Tesoro, ero talmente distrutta e allucinata che...beh, mi è venuta in mente la ######### di ****** e ...eccoti qua, insomma";A questo punto potete dedurre che io porto il nome di qualcuno di molto famoso all'epoca oppure di un opera d'arte, oppure di entrambe le cose, vi lascerò nel dubbio.

Detto questo, la stragrande maggioranza della famiglia apprese con NOTEVOLE stupore che ero una femmina.Le reazioni furono entusiaste, vistochè, ricordiamocelo, ero la prima di quella che sarebbe stata una LUNGA serie di cugine/i.
Dunque, La ZiaPazza si precipitò all'istante cercando di produrre un effetto imprinting sulla frugoletta, cosa che in effetti le riuscì abbastanza bene; la nonna materna finalmente smise di tenere il muso all'autrice dei miei giorni, ricominciò in effetti a parlarle constatando è proprio bella, con tutti questi capelli neri e gli occhioni scuri oh toh guarda che bizzarre orecchie pelose(si si, avevo degli inquietanti peli sulle orecchie, adesso non li ho più, giuro)e da lì in poi fu reciproco amore incondizionato e folle; la tribù venne tutta intera in visita, nonno materno compreso, arrivato fresco fresco (o forse dovrei dire caldo caldo)dall'Africa per assistere all'evento, e tutti si felicitarono assai.
Ma in effetti, alla tribù che balla quel giorno mancavano due componenti, oserei dire FONDAMENTALI: Nonno V e Nonna M.
Perchè non c'erano?
Ah, presto detto.
Appena saputo che ero una femmina il nonno impazzì.Ma non tanto per dire, impazzì davvero, e le cronache dell'epoca lo dimostrano.Di conseguenza, la cara nonna non potè venire a vedermi in quanto il nonno si approntava a festeggiare e lei, che sosteneva che non sarai mica una donna, tu che hai la patente, sicuramente non poteva prender su la macchina e partire. In compenso è stata preziosa testimone della follia completa del consorte.

PREMESSA NECESSARIA
Dovete sapere che, come ogni famiglia che si rispetti, fino a qualche anno fa noi si faceva il vino e di certo anche la grappa, tant'è ch io posso vantare di aver pigiato migliaia e migliaia di migliaia di migliaia di acini d'uva e di essermi completamente ubriacata per la prima volta alla veneranda età di anni otto, cadendo dentro un barile di mosto.Ne convengo, questo spiega molte cose, starete pensando, e se mi conosceste più approfonditamente ne spiegherebbe molte di più ve lo posso assicurare.

Ora, abbiamo da una parte un neononno di una splendida femminuccia e dall'altra due ettolitri di vino rosso e uno di vino bianco.

Secondo voi...cosa mai potrà aver fatto?
Come dite?Ha offerto da bere?
Si ma è il modo in cui l'ha fatto.
Ha dato pubblico annuncio dell'evento a vicini e parenti vari in attesa nel baretto sotto casa;poi, prese le chiavi e avvertita la moglie non so quando torno e in che codizioni torno, non prepararmi la cena(e qui vorrei ricordarvi che erano al massimo LE NOVE DEL MATTINO)aperta la cantina, ha preso dei secchi (si dei SECCHI) e ha iniziato a distribuire secchiate di vino, bevendo a sua volta direttamente dalla fonte, al grido di fino a che non l'abbiamo finito nessuno se ne va
In effetti, lo finirono tutto.
Verso le quattro.
Dopodichè il nonno, immagino non particolarmente sobrio, andò dal parroco.
Si, dal parroco, e gli intimò di suonare le campane della chiesa a distesa e ad oltranza;il poveretto obbedì, anche perchè il nonno aveva provveduto a regalare qualche tempo prima la croce di legno 2m per 3m che tuttora staziona di fronte all'edificio.
Inoltre, non pago, impose che ogni venerdì, da allora all'eternità più o meno, verso le cinque venissero suonate le campane per ricordare i miei natali.
La cosa bella è che in effetti questo ancora succede...e anche ora che sono lontana, ogni venerdì alle cinque penso a quel meraviglioso esemplare di nonno che ho e so che lui fa lo stesso-me l'ha confessato in gran segreto un paio d'anni fa-ringraziando chi di dovere per avermelo messo accanto.

Bene bimbi, la storia è più o meno finita qui, ma no vi preoccupate...ho milioni di aneddoti che riguardano la tribù che balla e che bene o male mi ha vista crescere, anche se non in altezza..

domenica 13 luglio 2008

La Pina De Dios

Ordunque, visto che la Gina non finisce il mirabolante post sulla Betancourt, intanto vi diletto io con la MIRABOLANTE e INTERESSANTISSIMA storia della mia vita, come avevo preannunciato nel mio post di compleanno.Non sbadigliate, che vi vedo.

Come ormai sapete, sono nata il 26 Giugno dell'86. Quello che voi non sapete è che il mio babbo ha giocato a calcio per molti anni ed è un fanatico a livelli allucinanti, tanto che un anno fa, apostrofando il cognato neopapà disse la celeberrima frase "ah, capisco come ti senti sai, diventare padre è quasi bello quanto vincere la Champions league", di fronte ad un pubblico attonito e all'autrice dei miei giorni che scuoteva rassegnata il capino.

Cosa c'entra questo, direte?C'entra, c'entra, fidatevi.

Un'altra informazione che vi manca è che dall'86 il mio caro papà non può vedere i mondiali fuori casa e neanche con gli amici.Non che gli sia stato formalmente proibito, ma non se la sente, ecco.

Iniziate ad avere un quadro più chiaro di come si siano svolti gli incresciosi eventi che riguardano la mia venuta al mondo?

No?

Vi do' un altro indizio, allora: il mio babbo non era presente al momento della mia nascita. Succede a molti è vero, e la cosa non mi ha mai particolarmente disturbato, ma quello che ci interessa in questo caso è il motivo per cui il baldo venticinquenne in questione non si trovava a sostenere la balda ventitreenne che mi stava dando alla luce.
Già, per quale motivo alle otto di quell'afoso mattino non era lì, con mia madre in preda alle allucinazioni, intenta a farsi sventrare (scusate il francese, ma volevo rendere il pathos del momento) da un torello di tre kg e mezzo e 51 centimetri?

Il mio babbo, narra la leggenda, era a casa.
Sbronzo dopo una notte di bagordi, secondo mia madre.
In umile attesa di una chiamata dall'ospedale "visto che il medico mi aveva detto che non saresti nata prima di due giorni", preso dall'ansia sul divano di casa, secondo mio padre.

Ora, francamente io non saprò mai realmente com'è andata, ma conoscendo i miei genitori, entrambi esagerano ed entrambi dicono la verità: probabilmente mio padre era a casa, un po' sbronzo dalla sera prima, attaccato al telefono visto che i medici gli avevano detto VERAMENTE che io non sarei nata il giorno dopo.

Avete capito ora che è successo?
No?
Oh che siete duretti, eh!
Vabbè, vi riassumo.

Il 25 Giugno si giocava Belgio Argentina, partita che arrivava tre giorni dopo la celeberrima Inghilterra-Argentina, vinta da quest'ultima grazie all' ancor più celebre gol di mano di Maradona, che venne ribattezzato per l'occasione La Mano De Dios;quel gol è ancora più beffardo se si pensa al fatto che Inghilterra e Argentina qualche anno prima, si erano scontrate e ancora si contendono su un piano molto più serio e cruento, il possesso delle isole Malvinas/Falkland, una sorta di rivincita (ben poca cosa in realtà) dell'Argentina, che uscì sconfitta dal conflitto.
Tornando a noi..

Poteva il mio babbo perdersi una semifinale di Coppa Del Mondo?
Ma assolutamente no!
E poteva mia madre scegliere un momento migliore che la sera della suddetta semifinale per farsi venire le doglie (il corsivo è mio, la frase del mio babbo)?
Beh no, direi, anche se credo di averlo scelto io il momento, povera mamma.

L'autrice dei miei giorni, segnalò verso le otto all'omino caro piazzato di fronte alla TV che iniziava ad avere le contrazioni. Colui le rispose distrattamente che "C'era tempo".
Mia madre, un filino allibita (si chiedeva come avesse quantificato il tempo in questione, vi dirò), decise allora di salire in camera a finire di preparare le sue cose...il che significa che fece 3 rampe di scale, praticamente verticali e le ridiscese con in mano una borsa contenente all'incirca l'intera casa.Mia madre ama infatti definirsi una donna previdente.
Dopodichè si sedette in cucina, aspettando pazientemente un segnale del mio babbo. Non avendone, qualche tempo dopo si diresse nuovamente verso il salotto: suo marito guardava la tv concentratissimo urlando ferocemente di quando in quando; lei, timidamente (è ironico, mia madre è una donna abbastanza...autorevole, diciamo) gli fece notare che se continuava così, avrebbbe scodellato la bimba lì sul pavimento "e poi pulisci tu"
Piuttosto contrariato, l'autore dei miei giorni le intimò di aspettare almeno la fine della partita...e qui vi devo precisare un paio di cose.

1. Il mio babbo è carinissimo e meraviglioso ed è un ottimo papà MA
2.se c'è una partita non ci sente; e non in senso figurato, gli si attiva un bizzarro meccanismo a livello di timpano che esclude qualsiasi suono non provenga dalla partita.Inutile poi cercare di comunicare visivamente, anche lì esclude tutto ciò che non sia palla su sfondo verde.
3.Dunque il mio sospetto è che mio padre in realtà non sapesse minimamente cosa gli stesse dicendo mia madre e si sia semplicemte limitato a registrare una fastidiosa presenza che gli impediva di godersi la partita.

Ma non divaghiamo. MadrePina a quel punto si dispose ad attendere, con stoico coraggio e meditando di quando in quando il divorzio, suppongo.
BabboPina immagino guardò la partita in santapace e con discreta soddisfazione; si guardò inoltre il dopopartita e le moviole in tutti i programmi disponibili. Dopodichè, annunciò che sarebbe uscito a bere una birra con i suoi amici.

A quel punto mia madre, serafica, disse che si, poteva pure andare, tanto lei avrebbe preso la mitica 127 verde pisello dell'allegra famigliola e si sarebbe recata a partorire autonomamente.
Il mio babbo, soddisfatto le rispose "ah ottimo allora io vado...PARTORIRE!?Eh?Ma potevi dirmelo prima che eri così avanti !"(SIC)
E fu così che si ruppero le acque, non so se per lo sforzo di trattenersi dall'uccidere mio padre o perchè era il momento.
Ovviamente papà montò in macchina-mi sembra di ricordare che nel frattempo mia madre stesse caricando la valigia nel bagagliaio, ma non ne sono certa;conoscendo i due, tuttavia, mi sembra abbastanza probabile.
Mezz'ora dopo arrivarono senza problemi in ospedale e lì, visitata mammaPina, il medico sentenziò che c'era ancora tempo; ora in realtà si era a circa otto ore di distanza dalla mia nascita e mia madre si sentì in gardo di dissentire con il medico, dicendo al babbo "guarda che secondo me non manca tanto", il che lo dispose ad attendere lì.
Il medico arrivò poi intimandogli di uscirsene dalle balle, visto che là non serviva a niente e che non aveva senso aspettare due giorni su una sedia.
Ora, se voi foste stati un venticinquenne che ha a disposizione l'intera nottata per sbronzarsi con gli amici festeggiando 1.La partita 2.L'imminente nascita della prima pargoletta...cosa avreste fatto?
Esatto, è andato a salutare mia madre-ormai incarnante il martirio- ed è tornato a casa.
Che caro.
Da qui in poi le versioni divergono in maniera sostanziale e io non faccio testo visto che comunque ero presa dall'estenuante e choccante processo di esodo uterino quindi..ve le riporto entrambe.
MammaDiPina sostiene che lui andò a bere birra e che mentre io vedevo la luce per la prima volta, lui la stava spegnendo per andare a letto.
Papà DiPina sostiene di essere andato a casa a meditare sulla mia nascita e poi a letto.
Non credo a nessuno dei due, ovviamente.
La realtà dei fatti è stata che io sono nata alle 8 e 8 minuti del mattino del 26 e mio padre stava in effetti dormendo, quando lo chiamarono; il parto andò benissimo, tranne per il fatto che mia madre non potè insultare ferocemente nessuno (presto spiegato:alla nascita di mia sorella, la cosa più soft che mia madre urlò fu "è tutta colpa tua cazzzooooo!")e che aveva delle allucinazioni di un certo livello.
Ma d'altronde, papà arrivo praticamente un'ora dopo, quindi non ci si può poi lamentare più di tanto.
E ovviamente, era l'uomo più felice del mondo.Dopo mio nonno. Si avete capito bene, mio nonno, che era impazzito alla notizia e...
Beh ma la sto facendo troppo lunga.
Se vi va, nella prossima puntata vi racconterò in quanti e quali festeggiamenti si produsse quel meraviglioso pazzo del mio nonno, per la gioia di aver visto la sua prima nipote..

giovedì 3 luglio 2008

Ogni tanto una buona notizia

Certo, siamo un duo spassosissimo e con le nostre idiozie vi facciamo (o almeno abbiamo la presunzione di pensarlo) spataccare dal ridere, però in fondo, quando la follia si placa, sappiamo essere due personcine incredibilmente serie (potrebbe essere difficile da credere, ma fidatevi sulla parola) e ogni tanto sentiamo la necessità, e soprattutto il dovere, di commentare ciò che succede nel vasto mondo, di cui volenti o nolenti facciamo parte. Di fronte a certi eventi non si può stare zitti, soprattutto se, finalmente, sono belle notizie.

Così oggi io e la Pina festeggiamo insieme a tutte le persone di buon cuore che si rallegrano per
LA LIBERAZIONE DI INGRID BETANCOURT!!
Dopo sei anni (SEI anni!!! Ma vi rendete conto!?!) di prigionia nella giungla, in mano alle Farc colombiane finalmente ieri sera è stata liberata :)
Non è per retorica che scriviamo questo post, ma perchè davvero abbiamo provato un'incredibile felicità alla notizia della liberazione :D Io personalmente avevo sperato con tutto il cuore che potesse succedere una cosa simile, perchè il nostro malato mondo ogni tanto ha bisogno di essere rincuorato da un piccolo raggio di sole che un evento come questo può portare.

E allora non mi sento per nulla esagerata se dico che questa sera andrò a letto un pochino più serena, perchè per una volta le cose nel mondo sono andate come me le aspettavo ...