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venerdì 30 gennaio 2009

Cosa Stai Facendo in Questo Momento?

Io devo fare una confessione, non ce la faccio più a tenermi dentro questa cosa.
Ho una dipendenza incontrastabile.
Ce la metto tutta eh.
La mattina vado di filata in cucina, cerco di ignorarlo quando mi guarda con i suoi occhioni blu ammiccanti, fingo indifferenza quando si connette autonomamente alla wireless cittadina.
Ma dopo un po' crollo.
Mi avvicino, lo sfioro appena...liscio, quasi serico, freddo e invitante.
E allora lo accendo, sto pc della minchia.
Twitter e Facebook mi possiedono, è inutile.
Il "What are you doing right now?" di facebook esercita su di me un richiamo ipnotico e pulsante a cui non riesco a resistere.
Ormai parl oin terza persona, borbottando slogan ad effetto sulle mie occupazioni del momento, che lasciano perplessi e un filino inquieti i miei coinquilini:
"E' mezzogiorno e La Pina ha finalmente capito il concetto di plusvalore!"
"La Pina ha fatto la spesa e ha perso per strada le uova!"
"La Pina si mette le bretelle!"
Insomma, avete capito, un incubo.
Ma ieri sera ho toccato il fondo.
Appena mi hanno detto "Ehy ma si pazzesca, sembri un manga!" e due secondi dopo "Ehy fantastico, sei esattamente la Valentina di Crepax...ti sei vestita come lei nella Lanterna, le assomigli un sacco!" la prima cosa che ho pensato NON è stata di avere davanti due personaggi evidentemente provati nell'anima e nel corpo da una certa quantità di ginlemon.
NO.
La prima cosa che ho pensato è stata "oh, devo scriverlo su Facebook!"
E stamattina l'ho fatto.
Che dite, è grave?

lunedì 26 gennaio 2009

Il Collettivo Del Risveglio

Prima mattina in un appartamento bolognese del centro.

Una donna di dimensioni gnomiche dorme profondamente, seppellita sotto e ingarbugliata con un estroso piumone rosa caramella.
Sottile lamelle di luce illuminano l'eyeliner colato della nostra, un'inedita versione di robert smith al funerale del gatto.
Improvvisamente una musica sinistra invade l'aria.
Con balzo da bradipo la nostra si desta dallo stato di pre morte e bofonchia sedici bestemmie irripetibili in sequenza vertiginosa.
Si alza, dà un calcio alla sveglia e afferra le sigarette.
La musica continua.
La-donna-dai-capelli-più-scarmigliati-dell'emisfero-occidentale realizza che non era la sveglia a suonare.Tenta allora di schiacciare il logo delle sigarette, ma evidentemente non sono nemmeno quelle a suonare.

Un barlume di consapevolezza:il cellulare!
Infatti.
"'onto?"
"ciao Pina, un bellissimo giorno a te!!oggi c'è il sole e io ho deciso di fondare un collettivo del risveglio, così ti ho chiamata per svegliarti e dirti di alzarti per goderti questa bellissima giornata che ti aspetta!"
"Lily tesoro, cos'è un collettivo del risveglio?"
"un collettivo in cui ognuno chiama un amico a cui vuole bene e lo sveglia!"
"Ma sei un essere meraviglioso, lo sai vero?"

Io questa cosa l'ho trovata stupenda.
La mente iperattiva della mia amica francese ha partorito l'ennesima idea straordinaria, che mi ha regalato un bellissimo risveglio e una giornata carichissima.
Allora, un minuto dopo, ho chiamato un amico e ho fatto la stessa cosa.
Non ci crederete, ma era felicissimo.
Per cui io l'idea la passo a voi: domani mattina, chiamate un vostro amico, possibilmente che non lavori di notte e non sia molto suscettibile, e svegliatelo presto incitandolo al buonumore.

Vi recluto per il collettivo del risveglio,vediamo se funziona!

venerdì 23 gennaio 2009

Scendi il cane che lo piscio

"ma...vieni qui spesso con questo bel cucciolone?"
"ehhhhhhhhhh...può essere, perchè?"
"beh volevo sapere se potremmo incontrarci di nuovo..."

(EHHHHHHHHHHHHHH??)
Ecco, una passa una vita a convincersi che per rimorchiare ci si debba mettere giù da gara, andare per locali-quelli giusti, eh-e svilluppare tutta una serie di tecniche di flirt raffinatissime e poi..bam!
La vita non finisce di sorprendermi mai.

I fatti sono questi: ieri alle 11 L'Affascinante Biologo mi ha destato del mio coma post cosmopolitanight per chiedermi se potevo essere così gentile da tenergli il cane mentre faceva la spesa "Sai è piccolo non sta ancora da solo e...sarebbe solo da portarlo un po' in giro..e.."
"Certo!!"

Io sono una personcina ammodo e ho prontamente accettato, nonostante gli spaventosi postumi e una spiccata natura felina che mi porta a guardare i cani con lieve sospetto.

Così, mezz'ora dopo, vestita come una gentildonna inglese che si trovasse a passeggiare nella campagna del Dorset (che immagine, eh!),mi sono ritrovata con un meraviglioso cucciolone bianco e ruggine che mi leccava la faccia al semaforo di Porta Galliera, Bologna.

E venti minuti dopo avevo rimorchiato in quantità quasi imbarazzante, nonchè fatto molto felice un bambino e deliziato una vecchietta che intenerita mi aveva fatto notare come" tu e il tuo adorabile cagnolino siate proprio perfetti insieme"
(ovvio che mi ero vestita in tinta con il cane, che credete!)
Ora che il cane non fosse mio è un DETTAGLIO in confronto alla verità innegabile che ho scoperto e cioè:

Dato un cane C e una ragazza P, unendo i due fattori si ha il rimorchio selvaggio.

E la carica dei 101 assume i toni dell'opera profetica!

mercoledì 21 gennaio 2009

Voglia di fare cercasi

Cari i nostri 3 lettori, se latitiamo è perchè la Gina è un'ignava e io mi sono finalmente resa conto di essere iscritta all'università...dopo 4 anni.Notevole, no?
Però vi amiamo tantissimo lo stesso, tranquilli.Dunque continuate ad amarci anche voi, che appena esco dall'antro dotato di scrivania in cui sono costretta vi delizierò con INNUMEREVOLI resoconti della mia vita (si, è una minaccia).
Detto questo, se qualcuno per caso sa dove si venda la voglia di sedersi alla scrivania davanti a diritto pubblico mi lasci il numero nei commenti, provvederò a contattattarvi.
Ah, che vita di stenti e privazioni!!

mercoledì 7 gennaio 2009

"Tutti i Salmi Finiscono in Gloria" (Nonna M.)

La prima volta che la nonna M. vide nonno V., aveva 14 anni ed era affacciata al balcone di casa.
Lui era un diciassettenne alto, moro, con gli occhi grigi spruzzati di verde e un paio di maliardissimi baffi alla Cary Grant.
Insomma, era un figo della madonna.
Mia nonna, che aveva si un meraviglioso paio di occhi blu cobalto e i capelli neri ma era alta si e no quanto una damigiana da vino, sospirò languidamente e annunciò in maniera solenne e pomposa-com'era peraltro sua meravigliosa abitudine-che avrebbe sposato quello lì, il figlio del Giovanni, e solo quello lì.
Il trisavolo, rispondente al conturbante nome di Melchisedek -giuro.siamo sempre stati un po' eccentrici in famiglia, ve l'ho detto-espresse allora la sua perplessità.
Dopotutto M. aveva già un bel numero di pretendenti, avrebbe fatto meglio a pensare a quelli invece che a quel V. là, che era un bravo ragazzo va bene, ma aveva un sacco di cose per la testa e non gli sembrava il tipo giusto.
Nonna M., dimostrando già allora la caparbietà e lo humour che l'avrebbe resa immortale anche in quel di Buenos Aires (ma questa è un altra storia), rispose che magari non era un fiore di ragazza ma un fiore di zucca si e che lei SOLO LEI ,quello là, lo avrebbe impalmato.
(la frase esatta per i conoscitori del veneto estremo è "no sarò un fior de tosa, ma un fior de zuca si!")
La nonna sapeva che non sarebbe stata facile impresa e dunque si dispose ad aspettare: lui era infatti un uomo fatto, era molto ambizioso e spesso partiva per luoghi esotici, tipo Genova, per frequentare strani corsi.
Non fosse già abbastanza ci si mise di mezzo pure la guerra ("ah, fia mia benedetta, la guerra combina strane cose alla gente!")e nonno, il giorno dell'armistizio,avvertito come molti dal prete, si diede alla macchia, diventando partigiano con lo splendido nome di battaglia di Argo.
Nonna M. nel frattempo, idealmente vicina al suo amore indifferente, e desiderosa di fare qualcosa ospitava nella grande casa di famiglia paracadutisti inglesi e americani e con la sua ENORME famiglia cercava di salvare il maggior numero di persone le riuscisse dal delirio del conflitto.
Ogni tanto le arrivava notizia delle imprese al limite della follia di nonno che la inquietavano parecchio: della volta in cui le raccontarono di lui che scappava in bicicletta dopo aver mandato al creatore due nazisti ad un posto di blocco diceva spesso che a momenti al camposanto ci andava pure lei.
Per la faccenda della bicicletta, sosteneva.

Grazie a dio non solo le cose belle ma anche quelle brutte finiscono.
Arrivò dunque anche la fine della guerra, che li vide vivi, con tutti i pezzi originali e in discreta forma e quel punto Nonna iniziò a rimuginare piani su piani.

Ma zac!ancora una volta Nonno riuscì a scombinarglieli...se ne andò in Svizzera, l'irrequieto.
E narra la leggenda che, in una scena di sapore OHariano, lui passò sotto il balcone a cui lei era affacciata, mentre andava a prendere il treno. E non la salutò.
Stoicismo?Machismo?Paura di mostrare fragilità?
No, semplicemente non gli era proprio venuto in mente. Siamo geneticamente distratti, in famiglia.
eheh

E cosa fece mia nonna?Pianse?Minacciò di buttarsi di sotto?Lo rincorse?Macchè!
Si girò verso la madre, che le disse "Va là,non piangere che non ti merita"
....E nonna:
"Macchè piangere, è mezzogiorno, adesso mangio, che poi per piangere ho tutto il tempo che voglio"
Siamo anche geneticamente dotati di un discreto sense of humour.
Andò a mangiare e ancora decise che lo avrebbe aspettato, chè in quell'uomo aveva visto qualcosa di irrepetibile.
Il suo futuro.
Mica polenta e zucchero.

Ah, ma poi lui tornò.
Oh se tornò.
E indovinate?Quando ormai il bisnonno disperava di riuscire a sbolognare quella figlia ormai trentenne (un discreto scandalo, per l'epoca), si sposarono.
E nonna si cambiò due volte d'abito e quello per la cena, ci teneva molto a ripeterlo a tutti, era uno splendido vestito blè (colore che esisteva solo in quegli anni, immagino) e lei era proprio "Un fior de tosa, stella santa...e tuo nonno...oh, tesoro mio, tuo nonno era così bello che quasi non ci credevo fosse finalmente mio"

E in un turbinio incredibile di fatti, storie, figli, nuore e nipoti sono stati insieme fino al 2006, quando nonna M., d'improvviso e senza rumore, si è portata le sue squillanti risate e i suoi abbracci morbidi e dolcissimi in cielo.
E sono stati insieme di un amore assoluto e totale, fino all'ultimo.Sempre insieme, bisticciavano, facevano pace, lei lo rincorreva per casa per rassettargli la camicia, lui la prendeva in giro e poi l'abbracciava.
Ricordo mio nonno che le portava le rose rosse in ospedale, ogni giorno, elegantissimo "Perchè vado a trovare mia moglie, mica ci vado in maniche di camicia"

Un mese fa Nonno V. mi stava raccontando che a guardarsi indietro, quasi non gli sembrava di averla vissuta lui quella vita.
"E' stata una vita così bella, così piena e me la sono goduta talmente tanto che...beh è stata proprio la vita che avrei voluto avere, tesoro mio.Ah e ne ho combinate tante...specie quand'ero in Svizzera..Ma poi no, eh!-e qui aveva alzato un dito, imperioso-Dopo il matrimonio, no, solo tua nonna ho avuto in testa"
Qualche secondo dopo..
"E tu tesoro?Quando mi presenti il moroso?Ah, tranquilla, ti voglio bene lo stesso anche se sei grande.Ma trovatene uno come si deve.Come tua nonna per me."
E io sono fermamente decisa a non contraddirlo, specie ora che anche lui ha raggiunto la donna della sua vita che da due anni lo aspettava.

Mi piace pensarli insieme, ovunque siano, che si guardano e si raccontano un sacco di storie.
Ai miei nonni M e V, che mi hanno insegnato il potere magico della parola, l'eccezionale valore dei sorrisi e della gentilezza, il lato buffo delle cose.
Al loro straordinario folle amore reciproco e per il mondo, al loro pazzesco amore per la famiglia.
Che la terra vi sia lieve, grazie di far parte della mia vita.

20-01-1924 16-03-1927
27-12-2008 24-12-2006