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sabato 17 aprile 2010

Topi da biblioteca ...

Gli universitari (frequentnati, supposti tali o ex) sanno molto bene che in biblioteca si possono incontrare non solo avvenenti fanciulle in sfilata o manzi in bella mostra (mai sottovalutare l'importanza della biblio per le public-ralations), ma anche soggetti alquanto inquietanti...
Ecco, io giustamente sabato scorso quando mi sono recata nella biblio comunale della mia ridente cittadina, ho cercato il posto più sociofobico di tutta la sala, in un angolo, sotto la finestra, isolata da tutti.
Ovviamente dopo un'oretta il banco vicino a me viene occupato, ma non da un marcantonio dall'occhio languido-frangia selvatica ...
Si siede un ragazzino 20enne, di quelli che ce l'hanno scritto in faccia che non hanno voglia di studiare, ed estrae un pesante tomo di biologia.
Ora, se non hai voglia di studiare, PRIMO: non vieni in biblioteca, SECONDO, se proprio ci devi venire, vedi di transitare più tempo possibile davanti alle macchinette del caffè, di modo da non disturbare chi è venuto lì -tu pensa!- per cercare di passare il prossimo esame.
Il soggettone invece, evidentemente annoiato, che fa?
Estrae un mini-cubo di Rubik (un cubrik -come dice il moroso!)
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Pausa interrogativa ...........................................
E, giustamente, inizia a far girare le faccette per completarlo, producendo un cigolio di plastica veramente infastidente.
Ora, io stavo preparando un esame di contabilità, per cui il mio cervello da letterata non solo stava facendo una fatica disumana, ma aveva bisogno di un surplus di concentrazione e SILENZIO.
Cerco di far finta di niente, mentre questo continua a far ruotare il cigolante cubo.
Va avanti così circa mezz'ora, mentre io mi dibatto disperatamente tra gli aggregati di un rendiconto finanziario, che proprio non ne vogliono sapere di farsi definire con due parole.
Il ragazzino non si accorge del mio sommo fastidio, così inizio a lanciargli oblique occhiate omicide.
Niente.
Cerco di incenerirgli il cubo con lo sguardo.
Niente.
Ad un certo punto, nasconde il cubo sotto il banco.
Bene! Penso, si sarà accorto che stava per ricevere un manuale di ragioneria negli occhi!
E invece no, continua a far girare forsennatamente le faccette sotto al banco, senza guardare però, lo sguardo fisso sulla porta d'ingresso (giuro che sembrava si stesse ... hemm ...)
Al colmo della stizza, faccio per girarmi verso di lui e sibilargli velenosa che la biblioteca non è un parco giochi, quando questo qua, con nonchalance, appoggia il cubo sul tavolo e si china sul libro.
Io sbircio, e OGNI FACCIA ERA DELLO STESSO COLORE!
Cioè, sto qua, per trovare la concentrazione per studiare biologia, completa cubi di rubik!!
Roba da matti .......................

venerdì 2 aprile 2010

Chi mi ama mi segua!

Si dice che gli amici che abbiamo ci diano la misura di chi siamo.

Ora, se considerate che ho una coinquilina (adorata e venerata) che ritiene di avere un'insegnante di danza classica francese di nome Madame DuPont, perfettamente immaginaria, con cui a volte parla con aria ispirata in mezzo alla cucina-da cui il soprannome Parlotta;

se considerate che ho un'amica che mi chiama descrivendo lungamente sintomi raccapriccianti e chiedendomi "secondo te può essere sindrome di bechet?"dando per scontato che la mia ipocondria mi faccia assurgere all'olimpo medico;

che annovero tra le mie ispiratrici una fanciulla cacciatrice di etero da convertire che quando deve vestirsi da persona ammodo sostiene di essere "in borghese";

se inoltre valutate il fatto che ho un amico tigro che in segno d'affetto manda leccate, un Mr.Simon inventore della bestemmia evangelica e infine un'eccentrica giovane donna, as well know as "La donna che ruttava ai Camalli", che seduce gli uomini ruttandogli sensualmente le vocali in faccia....che quadro ne esce?
Ecco per facilitarvi il compito e delineare meglio i tratti salienti della mia personalità vi racconterò un ultimo, illuminante episodio di vita vissuta. Poi fatemi sapere, eh!

(rullo di tamburi e pinguini che passano)

Let me introduce...

Scena: Interno, sera.LaPina e La Pantera nana prendono un'aperitivo.

"E dunque si cara Pina, siccome non avevo voglia di tornare a casa da sola e insomma non c'è da fidarsi, c'è un sacco di gente strana in giro, ecco, allora gli ho chiesto di accompagnarmi a casa, e poi siccome non gliela volevo dare, ho tirato fuori la grappa bosniaca."

"Nanola...la grappa bosniaca??!!"

"Beh non volevi mica che ci andassi a letto, voglio dire, non era assolutamente alla mia altezza!"

"luce dei miei occhi, tormento dei miei giorni, perdonami ma non capisco esattamente che ruolo gioca la grappa bosniaca in tutto questo!l'hai preso a bottigliate?e poi insomma poverino magari era solo gentile!"

"ah no sicuramente mi voleva trombare,eh"
(benedetta Nanola)

"se ti voleva trombare non era gentile?si oc non mi riesce difficile crederlo in effetti ma...la grappa?"

"ah semplice:ho una grappa bosniaca fatta in casa così forte da essere illegale."

"ehhhh?"

"si è anche allucinogena.Ne bevi un bicchiere e SBAM! secco a terra.Comodo no?"

"lo fai spesso?"

"Oh,ora non tanto, prima quando la davo via di più la usavo molto, sisi"

Ho ingoiato il bicchiere di vino.
E medito di supplicarla di fondare una setta misterico-orfica a cui io mi possa dare anima e corpo.
E grappa, of course.